Sono stato ospite – in collegamento telefonico – dell’emittente televisiva salernitana SudTV (canale 633 del digitale terrestre).
Nella puntata odierna della rubrica settimanale “Spazio Impresa” curata da Alessandro Mazzaro, ho illustrato le principali misure introdotte con il decreto Cura Italia per sostenere la liquidità di micro, piccole e medie imprese attraverso il sistema bancario.
Ho illustrato agli ascoltatori, con un bel filo di emozione:
- come funziona la sospensione di mutui, finanziamenti e canoni di leasing fino al 30 settembre 2020;
- come rifinanziare i debiti bancari grazie alla garanzia pubblica del Fondo di Garanzia per le P.M.I.;
- come finanziare le start-up, autonomi e piccole con il microcredito, prestiti agevolati di importo che, il decreto Cura Italia, eleva fino a 40.000 euro.
E’ stata anche l’occasione per chiarire due aspetti che, a mio avviso, gli imprenditori non possono trascurare:
- l’attuazione delle misure e, in particolare, la sospensione delle rate di mutui e finanziamenti non è automatica.
E’ necessario (le norme lo prevedono esplicitamente) che gli interessati ne facciano esplicita richiesta alle banche e finanziarie.
Si tratta di una precisazione importante: bisogna evitare che, imprenditori meno attenti, cadano nell’equivoca idea di un’automatica sospensione e così incappare in morosità o, ancor peggio, revoche delle linee di credito accordate in un momento difficile per il sistema produttivo italiano;
- prima di sospendere mutui e finanziamenti sarebbe prudente una analisi della situazione economico – finanziaria dell’impresa, senza agire d’impulso. Il confronto con un professionista, capace di tastare il polso dell’impresa, aiuterebbe a capire se, ricorrere alla moratoria oppure ad altre agevolazioni nell’immediatezza della crisi, è veramente necessario.
Se per quanto peggiorata, la situazione economica non impedisce di pagare le rate si potrebbe pensare, almeno nel breve periodo, di fare uno sforzo e prendere del tempo utile per valutare soluzioni alternative, orientate ad alleggerire il peso delle rate, magari attraverso surroghe o rinegoziazioni che permetterebbero di rimodulare i tassi oppure allungare la durata dell’ammortamento.